Testa e Croce

Il documentario storico sulla Croce del Monte Cresto.

Nel 2016 mi trovavo impegnata in un tirocinio curricolare negli uffici amministrativi dell’Impresa Costruzioni Vallecervo Martiner. Un giorno, Gian Mario – uno dei “membri anziani” dell’impresa – mi disse: «Sai? Sono stato io a mettere la croce in cima al Cresto».
Non ci voleva un grande fiuto giornalistico per comprendere il potenziale della cosa.

La croce del Cresto

Io provengo da un piccolo, piccolissimo paesello sulle Alpi biellesi. Un villaggio chiamato Piedicavallo.

Sia da Piedicavallo sia dalla frazione Montesinaro, è ben visibile un’alta e affascinante montagna: il Cresto, per l’appunto.
Sulla sua vetta, ogni mattina di bel tempo, splende una stella.

Quella stella, in realtà, è una croce. Una croce di quasi 3 metri, portata là in cima il 29 giugno 1969.

Testa e Croce

Dunque, nel 2016 collaboravo ancora con l’emittente ReteBiella TV. Furono loro a prestarmi l’attrezzatura per realizzare l’intervista a Gian Mario Martiner Testa, l’ideatore della croce, e anche se il servizio non andò mai in onda, ho gelosamente conservato quel reperto.

Passarono i mesi. Mi laureai alla triennale. Passarono gli anni e mi laureai alla magistrale.
Nella mole di impegni e scadenze, il 2019 era piombato su di me e sul mio progetto senza che io quasi me ne accorgessi. Il cinquantesimo anniversario della posa della croce era alle porte e avrei dovuto sbrigarmi.

Così, con l’aiuto della Pro Loco di Piedicavallo, abbiamo contattato gli ultimi due superstiti della cinquantenaria avventura: se Gian Mario era infatti venuto a mancare nel 2017, restavano da raccogliere le testimonianze di Adriano e Ambrosio.

Il documentario

Non mentirò dicendo che sia stata un’impresa semplice. In campo di video making sono pure sempre un’amatrice, i mezzi non erano ottimali e tempo e impegni non erano miei alleati. Ma ce l’ho fatta.

Il 26 luglio 2019, il Teatro Regina Margherita di Piedicavallo ha ospitato la prima proiezione di un documentario di solo 17 minuti. Un corto che racconta come una croce di 100 kg in acciaio inox si sia trovata ad abitare a 2548 metri d’altitudine. Un breve e sentito video intitolato Testa e Croce. 50 anni sul Monte Cresto.

Il titolo? Lavorare come copy ti cambia dentro…
Fare a “testa o croce” è un azzardo, una scommessa: e non lo è forse, anche, sognare di portare un simbolo di fede là, vicino al Cielo, al Paradiso e al Signore? Ecco. Gian Mario faceva di cognome Martiner Testa e Gian Mario Martiner Testa ha portato la sua Croce.

Sul giornale

La Stampa – “Il 50° anniversario della croce sul monte Cresto ricordato in un docu-film”, 24 luglio 2019
Il Biellese – “50 anni fa la Croce sul Monte Cresto”, 26 luglio 2019

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