22 settembre 2016: felice Fertility day a tutti!

Tante polemiche sul Fertility Day istituito dal Ministero della Salute: ecco, secondo me, in cosa si è sbagliato.

Molte parole e molte polemiche sono state fatte in proposito a questo famigerato Fertility Day, tanto che non una, ma ben due campagne di promozione sono state ritirate.
C’è un motivo se il Ministero della Salute ha voluto istituire questa giornata e, pure, c’è un motivo (o più d’uno) per cui sono nate le polemiche; iniziamo con il dire che il fine non giustifica i mezzi, almeno secondo me.

L’obiettivo, spiegato come si deve

Voglio iniziare con il riportare, in breve, quale avrebbe dovuto essere, almeno nelle intenzioni, il messaggio del Fertility Day.

“Gente! Non trascurate la vostra salute riproduttiva solo perché non la vedete! Magari un giorno vorrete avere dei figli e cosa farete se vi sarete bruciati tutte le vostre possibilità mantenendo una cattiva alimentazione, uno stile di vita insalubre, portando avanti vizi superflui? O anche se non vorrete dei figli, la salute prima di tutto: ecco quali sono le norme da mettere in pratica per prendersi cura di quelle parti di voi a cui fate meno caso”.

Diciamocelo: ci sta. Ricordo qualche anno fa, quando andavano tanto di moda le magliette corte e i pantaloni bassi, così che in giro si vedeva solo più un oceano di culi sederi cui pareva mancare un proprietario. L’allarme paventato da qualunque mezzo di informazione che avesse raccattato un medico qualunque era che prendere freddo in certe zone, sia per i maschi sia per le femmine, avrebbe aumentato il rischio di sterilità.

È poi anche vero che il fumo, oltre a danneggiare i polmoni, il cervello, ogni singola fibra del tuo essere ed accorciarti la vita, mina anche la capacità riproduttiva. Come è vero che in questo campo, per tutta una serie di ragioni che non stiamo qui a raccontarci, si naviga a vista nell’ignoranza.

Quindi, perché no? Perché dovrebbe essere sbagliato istituire una giornata di prevenzione ed istruzione?
Come spiega il Ministro Beatrice Lorenzin nel video pubblicato sul sito ufficiale del Fertility Day 2016 e che ripropongo qui di seguito, la giornata dà, in linea di principio, la possibilità di accedere a visite gratuite da specialisti del settore, di informarsi in modo accurato, di farsi una cultura della salute che vada oltre i soliti, vecchi e risaputi schemi.

Dov’è il problema? Ora ci arrivo.

 

La prima ondata di pubblicità “progresso”

Come è possibile che qualcuno abbia seriamente potuto pensare di ottenere un riscontro positivo da locandine tipo:

Fertility Day: la polemica sul non aspettare la cicognaFertility Day: la polemica sulla pubblicità regressoFertility Day: la polemica sull'età della gravidanza

o come queste, che sono poi le mie preferite?

Fertility Day: il tricolore per la fertilitàFertility Day: l'utero delle donne come bene della società

Io non sono un’esperta di marketing né di pubblicità e neppure di grafica… Ma che diavolo!
Certo, hanno fatto parlare dell’iniziativa: tuttavia non ritengo veritiera la massima secondo cui la pubblicità va sempre bene, positiva o negativa che sia. Questa è stata senza dubbio negativa. tanto che poi, a quanto mi risulta, l’hanno persino ritirata.

Eccicredo!
Partiamo dalle basi del buon gusto.

 

Datti una mossa! Non aspettare la cicogna. Ma fate sul serio?
Mi chiedo: cosa ci azzecca con la prevenzione delle malattie o delle disfunzioni dell’apparato riproduttivo? Mi rispondo: niente. L’età non è né una malattia né una disfunzione; è solo che uno i figli non li vuole; o, peggio, li vorrebbe ma non se li può permettere; o, beffa delle beffe, li vorrebbe, potrebbe permetterseli ma non può averne.
Sinceramente, da donna di 22 (ma facciamo 23) anni, mi sento di poter assicurare che se una persona, uomo o donna che sia, giovane non fa figli non è certo perché sta lì, a pensare che poi magari un bebè arriva, così, per i cavoli suoi. Tra le varie cose che non sono, non sono un genio: eppure ci so arrivare.

Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi. Ecco: anni ed anni di sensibilizzazione, di istruzione, di prevenzione, di sensibilizzazione contro la procreazione accidentale che – purtroppo, si sa – spesso porta a tragedie o abbandoni, buttati nel cesso water cestino dal Ministero; praticamente stanno dicendo:
“si sa che i giovani vogliono essere speciali, distinguersi dalla massa, dalla folla, farsi vedere, essere ammirati e postare un sacco di foto sui social network. Visto che i gatti sono diventati banali, fate un bambino! Vedrete che boom di like!”.
Sarò io che sono all’antica, per carità… ma fino ad oggi ero convinta che i figli si facessero, se possibile, come atto d’amore e di responsabilità… Non per essere “creativi”.

 

La bellezza non ha età. La fertilità sì. Quando ho visto questo mi sono chiesta: “Ma mi stanno prendendo per il culo naso?” Ora, tanto lo sappiamo tutti che questo articolo dimenticato da Dio e dagli uomini non finirà mai e poi mai nelle mani del Ministro Lorenzin e neppure di qualcuno che il Ministero lo vede anche solo da lontano, ma ci tengo – così, per sfizio personale – a dare una semplice spiegazione.

 

Il nostro sistema scolastico prevede la scuola dell’obbligo fino ai 16 anni; una volta compiuti puoi decidere se smettere o continuare: generalmente il ragionamento che la gente fa è: “mancano due, tre anni al massimo… ho più probabilità di trovare un lavoro se finisco le superiori“. Ragionamento corretto! Andiamo avanti.

Dunque, finiamo le scuole superiori, se tutto va bene, a 18/19 anni. Nel caso non si fosse notato, da qualcosa come 15 anni a questa parte, il mondo interno sta attraversando una crisi economica: l’Italia è dentro il pantano del collasso economico che praticamente nemmeno da Trieste in su si riesce più a vedere spuntare qualcosa dalle sabbie mobili. Quindi, molti – se hanno la possibilità – si dicono “tanto che nessuno mi assume, studio ancora un po’ e aumento le probabilità di avere, prima o poi, uno stipendio“. Anche qui, tutto corretto. Procediamo.
A questo punto, uno si fa 5 anni di università e, terminati gli studi, sorpresa delle sorprese, ha già 24/25 anni. Avanti veloce.
I datori di lavoro cercano personale giovane… ma non assumono nessuno che non abbia esperienza. Anche qui, la domanda “Mi stai prendendo per il naso?” prende la sua bella posizione in pole position. Chè se trovi qualcuno che ti assuma, il contratto te lo scordi. Te lo scordi proprio. Almeno fino ai 30/35 anni, direi…
 

Ora, da babbana ignorante quale sono, mi spiegate come pensate che qualcuno possa fare figli?
“Gli italiani sono mammoni”… come me ne vado di casa se non ho nemmeno da comprarmi la carta igienica, se non lo fa mamma per me? “Gli italiani non si sposano”… Se non posso comprarmi la carta igienica e neppure la casa, dove vado a vivere? E come? “Gli italiani non fanno figli”… Allora, o ci sei, o ci fai.

 

Passiamo ora alle mie locandine preferite…

La costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile. Mi hai appena detto che devo riprodurmi per poter essere considerato un tipo creativo, che devo fare figli giovane in barba al fatto di non avere un picco in tasca… Poi mi schiaffi in faccia questa mostruosità?
A prescindere dall’ideologia politica, poi… vi siete ispirati alla propaganda del Ventennio per questa pubblicità, che c’avete messo il tricolore intorno alla baby-crocs? Devo procreare per fare un favore alla Patria?

La fertilità è un bene comune. In un crescendo di idiozia, alla fine provano pure a convincerti che il tuo utero e i tuoi testicoli siano un bene al servizio della società! Io credo che una minchiata sciuocchezzuola simile non si sentisse dall’epoca dei totalitarismi… Forse Stalin e Hitler avevano usato un messaggio propagandistico simile, dovrei informarmi meglio…

Animated gif di Bonolis: Non cincischi, vada! Quindi, ricapitolando: i giovani devono fare figli, appunto, tanto che sono giovani, non perdere tempo a cincischiare o ad aspettare di appassire e devono postare le foto dei figli su Facebook; però devono farlo in modo consapevole e per il bene del popolo italiano, che se andiamo in guerra servono nuove leve da mandare al macero. Tanto che se si fa figli da giovani c’è tempo per farne tanti e c’è anche un buon ricircolo.

La seconda ondata di pubblicità “regresso”

Questa è più fresca, non mi ci dilungo troppo…. e comunque c’è poco da dire. Il volantino incriminato, questa volta, è il seguente:

Fertility Day: ritirata la nuova campagna razzista

In questo caso, le accuse sono state di aver diffuso una “campagna razzista”. Qui non mi trovo d’accordo.
Pubblicità stupida, come tutte le precedenti; ma non razzista.

Il punto è che se aguzzate la vista e cercate di guardare tra le non ben definite figure che stanno nella parte gialla, quella dei cattivi “compagni” da abbandonare, potrete notare un ragazzo di colore. Sinceramente, non ho visto in questo piccolo ed insignificante dettaglio un gesto razzista, un messaggio subliminale del tipo “lo sanno tutti che quelli di colore fanno le peggio cose”.

Anzi, a dirla tutta trovo più razzista il fatto che qualcuno l’abbia letta in questo modo, piuttosto che come una semplice compagnia di amici che sta fumando (non si sa cosa). Io nemmeno mi ero accorta che ci fosse una persona di colore, in quel casino lì sotto.

 

BUON FERTILITY DAY A TUTTI!

Non vedo l’ora di vedere cosa accadrà a quello del prossimo anno…